Rottamazione Quinquies 2025, cosa sappiamo
Rottamazione quinquies, si fa o non si fa?
Da alcune settimane migliaia di contribuenti stanno attendendo con trepidante attesa la pubblicazione della fantomatica Legge di Bilancio 2025, annuale provvedimento con il quale il Governo disciplina numerosi aspetti economico-finanziari (ma non solo) del nostro Paese.
Con riguardo alla rottamazione quinquies, da più parti si era invocata l’apertura di una nuova fase di rottamazione delle cartelle esattoriali, da concepire nell’ottica di consentire ai contribuenti di poter saldare eventuali pendenze col Fisco senza dover necessariamente pagare sanzioni ed interessi.
La rottamazione quinquies è stata al centro di un emendamento depositato dalla Lega di Matteo Salvini, una proposta che sostanzialmente mirava a riaprire i termini della rottamazione quater per i decaduti, ma anche a prevedere una nuova sanatoria con tanto di rottamazione delle cartelle per i debiti affidati all’agente della riscossione tra il 1° luglio 2022 e il 31 dicembre 2023. In estrema sintesi, fino a tutto il 2023 le cartelle escluse dalla precedente rottamazione quater – nella proposta formulata dalla Lega – sarebbero potute rientrare nella nuova. E’ bene precisare però che la Commissione Bilancio, dopo aver esaminato la proposta, ne ha deciso la bocciatura, evidenziando possibili problematiche in ordine alla copertura finanziaria, nonché ulteriori disagi in termini di certezza del diritto.
Al di là delle motivazioni, ciò che conta è che ad oggi la nuova rottamazione quinquies non ci sarà, o almeno non per come l’hanno impostata i parlamentari che l’hanno sottoscritta e su cui c’è stato il veto in commissione.